Si accende il dibattito intorno all’uso dei prodotti fitosanitari. La Commissione europea ha approvato, a fine giugno, la bozza di Regolamento “relativo all’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari e recante modifica del regolamento (UE) 2021/2115”[1]. Nella relazione di presentazione si ricorda che “Conseguire l’obiettivo di una produzione alimentare sicura, sostenibile, giusta e responsabile sul piano climatico e a prezzi accessibili, nel rispetto dei principi di sostenibilità, dell’ambiente, della salvaguardia della biodiversità e degli ecosistemi, garantendo nel contempo la sicurezza alimentare è estremamente importante per i cittadini …”. Conseguentemente, la bozza di Regolamento fissa degli obiettivi di riduzione per gli Stati membri riguardanti i prodotti fitosanitari chimici[2] per il 2030 (si parla di riduzione dell’uso e del rischio) . La riduzione prevista è del 50% rispetto alla media degli anni 2015, 2016, 2017. Ma su questa impostazione – come su tutta l’“architettura verde” della nuova PAC – sono nate perplessità subito dopo l’invasione russa dell’Ucraina, cioè appena si è andato manifestandosi il rischio di una possibile carenza di derrate alimentari. Il parere di Coldiretti, ma non solo, è che è mancata una piena valutazione degli impatti sulle produzioni agricole di questa eventuale riduzione dei prodotti fitosanitari. Il tema è stato affrontato in sede di Consiglio dei Ministri UE dell’agricoltura, tenutosi il 26 settembre; ma già si era delineato un ampio consenso per una pausa di riflessione, condiviso da 17 Paesi fra i quali l’Italia. La Coldiretti si è mobilitata a livello nazionale ed internazionale, con una lettera del Presidente Ettore Prandini ai parlamentari europei. Si guarda con favore alla decisione della Commissione di effettuare un’analisi completa delle ricadute del Regolamento, ma si teme che non si riesca a cogliere tutte le possibili conseguenze socio economico per le aziende agricole e sulla sicurezza alimentare, “Prima di poter fare un passo verso una protezione delle piante più sostenibile – ricorda Prandini – l’impatto di tutte le possibili misure e restrizioni deve essere debitamente valutato. La valutazione degli impatti derivanti dalle proposte di legge è un elemento chiave”. Ora la parola è alla politica e Coldiretti si augura che si tenga conto della nuova, grave situazione di incertezza internazionale.
[1] https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX:52022PC0305
[2] Per prodotto fitosanitari chimico si intende un prodotto fitosanitario contenente una sostanza attiva chimica, vedi art. 3 della bozza