La Conferenza permanente tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome, in data 12 gennaio 2022 ha raggiunto l’intesa sul testo del Decreto Interministeriale previsto dal Decreto Legislativo 75 del 2018 “Testo Unico in materia di coltivazione, raccolta e prima trasformazione delle piante officinali”. Il Decreto Interministeriale sarà emanato dal Ministero delle Politiche Agricole e Agroalimentari (il MIPAAF) di concerto con il Ministero della Transizione Ecologica e con il Ministero della Salute.
Il Decreto Interministeriale definisce (Art. 1) l’elenco delle specie officinali coltivate. Si riporta un elenco in allegato e, oltre a questo, si fa richiamo a una serie di documenti: ne risulta un insieme molto articolato ma in ogni caso definito come era nelle aspettative degli operatori di settore. Il Decreto richiama le “Good Agricultural and Collection Practice (GACP)”[1] e le “Good Manifacturing Practice (GMP)”[2]. Si tratta di sistemi e procedure ben noti agli “addetti ai lavori” e che – in estrema sintesi – garantiscono standard di qualità per la coltivazione, raccolta e prima trasformazione di materiale vegetale poi destinato a uso medicinale. L’uso alimentare delle officinali, qualora consentito, resta disciplinato dal regolamento (CE) 178/2002 e dalla normativa in materia di igiene e sicurezza degli alimenti.
Il Decreto, poi, definisce i concetti di “prelievo”, “raccolta” “domesticazione” delle specie officinali spontanee. L’Art. 4, indica i criteri generali per la raccolta la quale, in ogni caso, va effettuata in conformità alle GACP. L’Art. 5 prevede che entro 18 mesi dall’entrata in vigore del Decreto, le Regioni e le Province Autonome effettuino il censimento delle specie officinali spontanee e indichino eventuali misure di contenimento della raccolta delle specie non oggetto di tutela. L’Art. 6 prevede una specifica autorizzazione per la raccolta delle officinali spontanee da rilasciarsi da parte delle Regioni con procedure da definire anch’esse entro 18 mesi. Sono escluse dall’applicazione del Decreto la raccolta e il prelievo delle specie protette o comunque presenti all’interno delle aree protette.
Ora la palla passa alle Regioni per gli ultimi ma fondamentali adempimenti. Per le officinali, così, si apre una nuova fase ove sarà premiata la professionalità: come richiesto dai consumatori che guardano con crescente interesse ai diversi prodotti della filiera.
[1] https://www.ema.europa.eu/en/good-agricultural-collection-practice-starting-materials-herbal-origin
[2] https://www.ema.europa.eu/en/human-regulatory/research-development/compliance/good-manufacturing-practice