Notice: Undefined variable: multi in /var/www/html/agoragri.eu/wp-content/plugins/eu-cookie-law/class-frontend.php on line 106

Creazione D'Impresa

La progettazione di filiera in Toscana – una analisi del CREA

La Toscana, prima fra le regioni italiane, è oggetto di una pubblicazione del CREA riguardante l’analisi della progettazione integrata di filiera nel PSR della programmazione in chiusura, 2014 – 2022. Lo studio esamina le strategie regionali e poi passa in esame le filiere produttive interessate e i processi di aggregazione che sono stati attivate. Si tratta di un volume di grande interesse per Coldiretti, da sempre impegnata a promuovere la collaborazione orizzontale fra le imprese agricole e, soprattutto, quella verticale fra settore primario, trasformazione e commercializzazione così da rendere gli agricoltori protagonisti attivi di tutta la catena produttiva superando il vecchio stereotipo di “fornitori di materie prime”. Alcuni numeri sintetizzano l’importanza dei progetti di filiera (PIF): 140,8 milioni di finanziamenti concessi; 75 progetti finanziati; 2.016 beneficiari coinvolti; 14 tipologie di filiere interessate. I dati statistici riportati sono numerosi. Le province con più PIF (sede del soggetto capofila) sono Grosseto, con il 25%, Firenze e Siena con il 20,6% a testa. In termini di numerosità, la filiera con più progetti è quella vitivinicola (21,33%) seguita da quella olivicola-olearia (16%) e da quella cerealicola (13,33). Seguono i progetti multifiliera (12%) e quelli foresta – legno (8%). Minore l’incidenza del settore florovivaistico e di quello zootecnico. La distribuzione delle risorse per filiera “grosso modo” rispecchia la numerosità dei PIF presentati: la fanno da padrone le filiere vitivinicola, olivicola-olearia e i PIF multi filiera. In termini di importo medio per progetto, si rileva che la zootecnia si colloca sui valori più alti. Lo studio poi esamina le misure attivate, e in larga prevalenza si tratta della 4.1.3 e 4.2.1 (Sostegno a investimenti a favore della trasformazione/ commercializzazione e/o dello sviluppo dei prodotti agricoli), e la composizione dei partenariati. Una seconda parte dello studio riporta una indagine RICA sulle caratteristiche delle aziende che hanno partecipato ai PIF confrontandole con altre aziende che non vi hanno aderito. Lo studio mette in luce profonde differenze, in quanto le aziende partecipanti ai PIF appaiono più grandi e strutturate.

Si ritiene che lo studio sia di grande utilità anche per meglio guidare le attività in essere e di prossimo avvio: dai contratti di filiera agli investimenti dello Sviluppo Rurale.