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Condizionalità

I primi dati del 7° censimento ISTAT sull’agricoltura

All’inizio dell’estate, l’ISTAT ha diffuso i primi dati del 7° Censimento generale dell’Agricoltura, che è stato realizzato fra gennaio e luglio 2021 quindi con riferimento all’annata agraria precedente (2019 – 2020)[1]. Come specifica l’ISTAT, “Si tratta dell’ultimo censimento a cadenza decennale che chiude così la lunga storia dei censimenti generali, sostituiti dai censimenti permanenti e campionari”; quindi dovremo modificare anche le nostre abitudini di lettura dei dati statistici che saranno più frequenti ma fondati su diversi metodi di rilevazione.

I principali documenti disponibili ad oggi sono: il “Testo integrale e nota metodologica” integrato da cartogrammi, disponibile da giugno 2022; una integrazione di agosto 2022, “set di dati per Regione e Provincia autonoma”[2].

Il Censimento conferma la tendenza storica alla riduzione del numero delle aziende e della SAU. Ma dal 2010 i ritmi dei due fenomeni sono stati diversi: “il numero di aziende è sceso poco oltre il 30% (-487mila), a cui si è associato un calo meno drastico della SAU, (-2,5%) e della SAT (-3,6%)”. Il che significa che è in atto un processo di concentrazione verso imprese con maggiore superficie coltivabile. La forma di conduzione di gran lunga prevalente resta l’azienda individuale o familiare (93,5% nel 2020): ma sono proprio queste le aziende che manifestano la flessione numerica mentre aumenta l’incidenza di altre forme come società di persone e società di capitali.

La Toscana appare come la Regione con la maggiore contrazione di SAU fra il 2020 e il 2010, pari al – 15,2% della stessa, al pari della Provincia autonoma di Bolzano rispetto a una media nazionale di – 2,5% e del Centro Italia del – 5,7%. Una possibile lettura del fenomeno fa ipotizzare il ritiro delle attività produttive dai terreni più difficili e marginali. Altri dati riguardanti la Regione si trovano nello specifico set di dati territoriali. La Toscana è la prima Regione per numerosità di “aziende con almeno un’attività connessa”, in prevalenza agriturismo: il che conferma la diffusione della multifunzionalità come vero e proprio atout del settore primario regionale. La Toscana è anche la regione con il più elevato numero di società di capitali, con 1.390 su oltre 46 mila.

I dati del 7° Censimento sono preziosi per chi opera nella programmazione delle attività del settore primario, soprattutto in un momento come l’attuale nel quale serve ottimizzare l’allocazione delle risorse finanziarie al fine di migliorare la competitività aziendale e di consolidare i livelli qualitativi delle produzioni nazionali.


[1] https://www.istat.it/it/archivio/272404

[2] https://www.istat.it/it/archivio/273753