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Misura Agroambientali "Energia"

Fotovoltaico e agrovoltaico e tutela del suolo agricolo

Il DL 17, del 1° marzo 2022 ritorna sul tema della tutela del suolo agricolo da consumi conseguenti all’installazione di impianti per la produzione di energia. Si tratta di una “sensibilità” già presente nella legge 27/2012 – legge di conversione del decreto-legge (DL) 1/12 – che al comma 1 dell’art. 65 escludeva dal sistema incentivante gli impianti solari fotovoltaici collocati a terra in aree agricole.

Nel corso del passato decennio, tuttavia, si è sviluppata una soluzione tecnologica innovativa, alternativa al fotovoltaico a terra, costituita dall’agrovoltaico. Ma manca una chiara definizione tecnica di questa tipologia di impianti. La legge 108/21 – legge di conversione del DL 77/21 riferito alla Governance del PNRR e allo snellimento delle procedure – non esclude dagli incentivi gli impianti agrovoltaici e li definisce come quelli che adottano “soluzioni innovative con montaggio dei moduli elevati da terra, anche prevedendo la rotazione dei moduli stessi, comunque in modo da non compromettere la continuità delle attività di coltivazione agricola e pastorale”. L’accesso agli incentivi è subordinato “alla realizzazione di sistemi di monitoraggio che consentano di verificare l’impatto sulle colture, il risparmio idrico, la produttività agricola e la continuità delle attività delle aziende agricole”. Si resta, tuttavia, ad affermazioni generali.

Coldiretti ha espresso forti preoccupazioni in merito al consumo di suolo agricolo dovuto al fotovoltaico nel suo complesso, con conseguente riduzione delle produzioni e impatti sui paesaggi. Queste preoccupazioni hanno trovato spazio nel DL 17, del 1° marzo 2022 il cui art. 11 indica nel 10% della superficie aziendale la superficie massima da destinare a impianti fotovoltaici e agrovoltaici: oltre tale percentuale, gli impianti non sono più incentivabili. Insomma, con il nuovo DL si definisce un limite alla superficie degli impianti incentivabili realizzati nelle aziende agricole; il 10% può essere letto come una modesta “apertura” al fotovoltaico a terra e, al tempo stesso, come una sorta di approccio prudenziale nei confronti dell’agrivoltaico in attesa di una sua più completa definizione.

Il DL, ora, va convertito in legge. Coldiretti seguirà con la massima attenzione i lavori parlamentari nonché il dibattito tecnico e politico sull’agrovoltaico per il quale è previsto un prossimo bando.