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Condizionalità

Ecoschemi: cosa sono e cosa prevedono

Il Piano Strategico nazionale presentato dal Mipaaf il passato dicembre 2021 contiene 5 ecoschemi: ES1 – pagamenti per la riduzione della resistenza antimicrobica e il benessere animale; ES2 – inerbimento delle colture arboree; ES3 – salvaguardia olivi di particolare valore paesaggistico; ES4 – sistemi foraggeri estensivi con avvicendamento; ES5 – misure specifiche per gli impollinatori. Gli ecoschemi – che saranno in vigore dal gennaio 2023 – assorbiranno il 25% delle risorse dei pagamenti diretti per un totale di circa 4,44 miliardi in 5 anni. Indicativamente: ES1 – 42,3%; ES2, 17,5%; ES3, 16,9%; ES4, 18,3%; ES5, 4,9%.

L’adesione agli impegni indicati in ognuno dei 5 ecoschemi è comunque volontaria e gli aiuti da essi previsti si sommano agli altri pagamenti della PAC: infatti lo strumento degli ecoschemi è pensato per promuovere le pratiche agro-ecologiche per la sostenibilità climatico ambientale tra le aziende. Gli ecoschemi, a tal fine, opereranno in sinergia con: i 26 interventi agro-climatico-ambientali – ACA (1,5 miliardi di euro); gli interventi a favore della forestazione sostenibile (500 milioni di euro); gli investimenti produttivi, non produttivi e infrastrutturali a finalità ambientale (650 milioni di euro); le azioni ambientali previste nell’ambito degli interventi settoriali; gli investimenti ambientali del PNRR, parte integrante di questa strategia.

L’ES1 prevede 2 livelli di impegno, ai quali corrispondono 2 diversi sostegni; in entrambi i casi i pagamenti sono per UBA (cioè tengono conto dei capi e non delle superfici). Il primo livello richiede che i valori DDD (Defined Daily Dose) degli antibiotici si mantengano entro soglie definite, con una verifica fra inizio e fine anno. Il secondo livello richiede anche un periodo di pascolamento, diverso per specie animali e tipologie di allevamento. Inoltre, le aziende, zootecniche e non, che intendono inserire foraggere negli avvicendamenti colturali possono anche fare riferimento all’ES4 ottenendo un pagamento aggiuntivo a quello della condizionalità.

Per la Toscana, poi, è di sicuro interesse l’ES3 rivolto alle superfici a olivo di particolare interesse paesaggistico. Gli impegni sono: la potatura annuale secondo criteri prestabiliti; il divieto di bruciatura dei residui di potatura, salvo diverse indicazioni. Inoltre, per accedere al sostegno di questo ecoschema occorre anche aderire all’ES2 i cui impegni, in sintesi prevedono: copertura vegetale erbacea nell’interfila; limiti progressivi nell’uso di prodotti fitosanitari; non effettuare lavorazioni nell’interfila; gestire la copertura erbacea dell’interfila senza asportazione di eventuali sfalci. È quindi possibile sommare i pagamenti dei 2 ecoschemi.

Ora, il Piano Strategico deve essere approvato dalla Commissione entro giugno 2022 e devono essere definite procedure e modalità per rendere operativi gli ecoschemi a partire dal prossimo 2023.