Il disciplinare del sistema di certificazione della sostenibilità della filiera vitivinicola è stato approvato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (MIPAAF) il 16 marzo 2022, con atto del Capo Dipartimento delle Politiche Europee e Internazionali e dello Sviluppo Rurale. Si conclude, così, un percorso iniziato con la legge 77 del 18 luglio 2020 il cui art. 224 ter, “Sostenibilità delle produzioni agricole”, ha introdotto lo strumento della certificazione della sostenibilità di filiera con primario riferimento al settore vitivinicolo; il comma 6 precisa che tale certificazione “può essere estesa anche ad altre filiere agroalimentari” con decreto ministeriale. Il primo passaggio è stato la costituzione del “Comitato della sostenibilità vitivinicola” (CoSVi) nel giugno del 2021. Successivamente, il CoSVi ha elaborato il testo del disciplinare nel rispetto delle indicazioni del comma 4 dell’art. 224-ter della legge 77/2020 e, pertanto, basandosi “… sulle linee guida nazionali di produzione integrata per la filiera vitivinicola, di cui alla legge 3 febbraio 2011 …” apportando le previste integrazioni. Infine, si è giunti all’approvazione del testo.
Il disciplinare, come precisato nell’atto del Capo Dipartimento, “è costituito dall’insieme delle regole produttive adottate nell’ambito dell’intera filiera, dalle pratiche in campo fino a quelle per l’immissione sul mercato”. Il disciplinare fa riferimento alle Linee Guida Nazionali (LGN) di produzione integrata e al Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata (SQNPI). L’adesione al disciplinare è volontaria e avviene attraverso modalità già in uso per il SQNPI. La conformità viene attestata dall’organismo di controllo che rilascia certificato di sostenibilità della filiera vitivinicola la cui acquisizione consente di utilizzare il segno distintivo SQNPI. In termini tecnici, il disciplinare integra le LGN con indicazioni riferite alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica per entrambe le fasi produttive: di campo e trasformazione.
Per Coldiretti si tratta di un importante passo in avanti per tutta la filiera: sono premiate le aziende più attente alla qualità globale delle produzioni; si rafforzano i legami fra vino e territorio; si promuove il “made in Italy” agroalimentare anche come modello vincente di gestione sostenibile delle risorse naturali.