Dal primo gennaio 2022 è entrato in vigore il nuovo Regolamento (UE) 2018/848 del 30 maggio 2018 relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici, abrogativo del precedente Regolamento (CE) 834/2007.
Il Regolamento (UE) 2018/848 ha previsto numerosi atti secondari: ed è questa è la ragione del posticipo dell’entrata in vigore. Coldiretti, nelle opportune sedi europee, ha rappresentato i problemi derivanti della eccessiva complessità del settore proprio mentre la nuova PAC, invece, ne riconosce l’importanza facendo riferimento alla strategia From Farm to Fork la quale ha l’obiettivo di giungere entro il 2030 ad almeno il 25% della superficie agricola dell’UE investita ad agricoltura biologica.
Anche il contesto normativo italiano è molto dinamico: la proposta di legge sull’agricoltura biologica è ancora in Parlamento; e la normativa nazionale deve adeguarsi a quella comunitaria. Il Mipaaf ha emanato una circolare per l’applicazione dell’articolo 38 del Regolamento al fine di facilitare le procedure di controllo da parte degli Organismi di Certificazione nei confronti di aziende ove non sono state riscontrate non conformità nei tre anni precedenti. Sono poi in elaborazione, sempre presso il Mipaaf: un decreto riguardante la definizione della nuova notifica, come modificata dal Regolamento (artt. 34 e seguenti); una revisione del DM 6793/2018 e in particolare delle norme di produzione con il metodo biologico.
Altro tema che si affaccia alla ribalta nel campo del biologico è quello della “certificazione di gruppo”: possibilità introdotta dal Regolamento (art. 36) per gruppi di piccole aziende che sviluppino un sistema di controlli interni. Coldiretti ha chiesto il rapido recepimento di questa opportunità nella normativa nazionale, definendo sia le caratteristiche del soggetto che può usufruire di tale possibilità sia le attività e gli adempimenti necessari per conseguirla.
Sono poi da considerare gli incentivi per il biologico che la nuova PAC, attiva da gennaio 2023, colloca nel “secondo pilastro” (sviluppo rurale).
Insomma, il 2022 ha tutti i numeri per essere un grande anno per i produttori biologici; se le istituzioni riusciranno a comporre il puzzle normativo che disegna il futuro del settore.